Istamina neuromodulatrice rivelata in vivo

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 17 dicembre 2022.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Sicuramente l’istamina in medicina è più nota come molecola mediatrice dell’infiammazione periferica e delle risposte allergiche che nel suo ruolo di neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale perché, nonostante le significative concentrazioni nel cervello, i suoi ruoli fisiologici come mediatore sinaptico sono solo approssimativamente definiti e spesso ricondotti ad una generica azione modulatrice. Per superare gli ostacoli che ha incontrato la ricerca sul ruolo nelle reti neuroniche di questa amina biogena, si dovrebbero conoscere le sue dinamiche chimiche in vivo, che però sono risultate difficili da misurare, e così sono rimasti indefiniti alcuni aspetti fondamentali della sua neurochimica.

Per affrontare questo problema, Shane N. Berger e colleghi hanno impiegato strumenti elettrochimici rapidi, avviando il primo lavoro approfondito di caratterizzazione in vivo real time delle dinamiche dell’istamina.

(Berger S. N., et al. An In Vivo Definition of Brain Histamine Dynamics Reveals Critical Neuromodulatory Roles for This Elusive Messenger. International Journal of Molecular Sciences 23 (23): 14862 – Epub ahead of print doi: 10.3390/ijms232314862, 2022).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Chemistry and Biochemistry, University of South Carolina, Columbia, SC (USA); Department of Bioengineering, Imperial College London, London (Regno Unito); Department of Physiology, Pharmacology & Neuroscience, University of South Carolina School of Medicine, Columbia, SC (USA); Department of Mathematics, Duke University, Durham (USA); Department of Mathematics, Ohio State University, Columbus, OH (USA).

Da un punto di vista chimico l’istamina è una 2-4-imidazolil-etilamina, con la struttura etilaminica in comune con altre amine biogene, quali la serotonina e le due catecolamine dopamina e noradrenalina, ma col nucleo imidazolico che la contraddistingue e le conferisce proprietà chimiche particolari. Tra queste, la più caratteristica è il tautomerismo che le consente di esistere in due differenti forme tautomeriche, ed è implicato nei meccanismi del legame dell’istamina ai recettori. A pH fisiologico, entrambi i tautomeri esistono prevalentemente come monocationi.

L’ipotalamo posteriore (parte tubero-mammillare) è l’unica regione cerebrale in cui sono state ben caratterizzate popolazioni di neuroni istaminergici, dalle quali si irradiano assoni che raggiungono praticamente tutte le sedi più importanti del sistema nervoso centrale e formano sinapsi attive soltanto quando l’animale è sveglio.

Tre dei quattro recettori metabotropici dell’istamina sono diffusamente espressi nell’encefalo: H1 e H2 sono prevalentemente eccitatori; H3 è considerato un auto- ed etero-recettore inibitorio. Interazioni mutue con altri sistemi aminergici e peptidergici formano una rete che lega le funzioni omeostatiche di base, come la regolazione sonno-veglia, dell’energia, dell’alimentazione e dell’assunzione di liquidi, a quelle di livello superiore, quali plasticità sinaptica, memoria e apprendimento.

Le dinamiche dell’istamina nel cervello sono legate alle peculiarità del suo metabolismo. La biosintesi dall’istidina è ottenuta con una sola reazione catalizzata dalla L-istidina decarbossilasi (HDC); il metabolismo segue due vie: l’ossidazione si deve alla diamino ossidasi (DAO), che genera acido imidazolacetico, mentre la metilazione è catalizzata dalla istamina N-metiltransferasi (HMT), che produce tele-metil-istamina. Nell’insieme, HDC, DAO e HMT controllano sintesi e catabolismo dell’istamina.

Varie forme di HDC si ritiene che derivino dallo stesso gene. La sintesi di istamina nel cervello è controllata dalla disponibilità di L-istidina e dall’attività dell’HDC. L’istamina è immagazzinata nei neuroni istaminergici e rilasciata dai loro terminali sinaptici. Nel cervello dei vertebrati, il metabolismo dell’istamina avviene principalmente per metilazione, ma l’istamina neuronica può essere metilata anche al di fuori dei terminali sinaptici istaminergici. Un polimorfismo della HMT umana (Thr105Ile) caratterizzato da riduzione dell’attività enzimatica è stato associato a malattia di Parkinson, tremore essenziale, disturbo dell’attenzione con iperattività e alcoolismo.

L’attività dei neuroni istaminergici è regolata dagli autorecettori H3, i quali sono parte di una famiglia di recettori GPC prodotti per splicing genico e associati a Gi/o.

Ma torniamo allo studio di Shane N. Berger e colleghi qui recensito.

I ricercatori, impiegando strumenti elettrochimici rapidi hanno rilevato che il rilascio di istamina è sensibile alla manipolazione farmacologica al livello di sintesi, di packaging, di autorecettori e di metabolismo. E hanno individuato due fondamentali aspetti della modulazione dell’istamina:

1) differenze nella regolazione dei recettori H3 tra i due sessi mostrano che il rilascio di istamina nelle femmine del topo è molto più strettamente regolato che nei maschi, sotto l’impatto di H3 o di farmaci infiammatori;

2) una dose elevata di un comune antistaminico, l’agonista inverso del recettore H3 difenidramina, rapidamente induce la caduta dei livelli di serotonina (5-HT).

A proposito del primo aspetto, ossia del dimorfismo sessuale nella regolazione dei recettori inibitori H3 con una regolazione più stringente nelle femmine, gli autori dello studio hanno ipotizzato che questa caratteristica possa contribuire ai meccanismi di neuroprotezione mediata da ormoni tipica di questo sesso. Nell’insieme, gli aspetti emersi dalla dinamica dell’istamina in vivo evidenziano – secondo i ricercatori – il “puro significato dei farmaci sulla neuromodulazione” e aprono la via a una migliore comprensione della patologia del cervello associata all’istamina, inclusa la neuroinfiammazione, sottolineando che il sesso e la modulazione (in particolare della serotonina) sono fattori critici da considerare per concepire e sperimentare nuovi farmaci diretti alla segnalazione istaminergica.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-17 dicembre 2022

www.brainmindlife.org

 

 

 

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